La Massoneria
Questa Istituzione Universale, le cui origini risalgono alla culla delle Società umane, è pura nella sua dottrina: è saggia, prudente e morale nei suoi insegnamenti, nella pratica, nei propositi e nei mezzi: la raccomandano specialmente il fine filosofico e umanitario che si propone. Ha per oggetto l’Armonia, la Fortuna, il Progresso e il Benessere della Famiglia umana in generale e di ogni uomo individualmente. Con tali principi è suo dovere lavorare senza posa e con fermezza fino a raggiungere questo fine unico che si riconosce degno di essa”.
Così recitano le Nuove Costituzioni dell’ Antichissima e Venerabilissima Società, promulgate nel 1786 da Federico di Prussia.
Secondo gli Statuti di Napoli del 1820 ,la Società dei Liberi Muratori di Rito Scozzese Antico e Accettato è così definita:
“Quella unione di uomini saggi e virtuosi, che con allegorico significato si appella ordinariamente “Società dei Liberi Muratori”, è stata in ogni tempo considerata come il santuario dei buoni costumi, la scuola della virtù, il Tempio della filantropia. Essa ha per principio l’esistenza di un Dio, che adora e rispetta sotto la formula del Grande Architetto dell’Universo; ha per fine il perfezionamento del cuore umano e si propone, quale mezzo necessario per ottenere questo fine, l’esercizio e la pratica della virtù. La Società dei Liberi Muratori è di sua natura eminentemente umanitaria ed è incessantemente occupata ad erigere e e fabbricare Templi alla virtù e scavare profonde prigioni al vizio”.
Difficile definire la nascita della Massoneria, di certo i primi documenti che ne attestano l’esistenza risalgono al periodo medievale.
Un primo riferimento bibliografico è presente nel Taccuino di Villard de Honnecourt (maestro d’opera attivo fra il 1215 e il 1225), dove l’autore, commentando una sua tavola, fornisce l’antico segno del Grado di Maestro e in dialetto piccardo scrive “Di tal maniera fu la sepoltura di un saraceno che io vidi una volta”, riferendosi alla leggenda biblica del maestro Hiram (che era fenicio e non ebreo), costruttore del Tempio di Gerusalemme al tempo di re Salomone. Successive testimonianze del secolo XV sono presenti nel gruppo scultoreo dei Santi Quattro Coronati (1408-1412), opera di Nanni di Banco, visibile nella parete esterna nord della chiesa di Orsanmichele a Firenze, nel testo dello Statuto dei Tagliatori di pietre di Strasburgo, ratificato a Ratisbona nel 1459, e anche nell’effigie a bassorilievo del maestro Anton Pilgram nella cattedrale di Vienna (1514-15). Nel clima intellettuale dell’Illuminismo inglese, nel 1686 alcune logge massoniche britanniche, già costituitesi attraverso intellettuali di spicco come Sir William Schaw (1550-1602) e Sir Christopher Wren(1632-1723), trasformandosi da operative a speculative, aprirono i portali della conoscenza iniziatica anche ai non appartenenti alla professione muratoria.
A parte gli atti ufficiali della nascita della massoneria moderna nel 1717, sono conosciuti come sicuri solo dei rari documenti che precedono il 1717 . La vaghezza di questa documentazione è da addebitare alla segretezza che allora i massoni davano ai lavori di Loggia. I più attendibili storici della massoneria non confermano che tale segretezza avesse motivazioni diverse da quella del carattere iniziatico . Tale carattere non differisce da quello delle società iniziatiche anche antiche, essendo l’iniziazione un aspetto ampliamente diffuso in molte culture umane, anche se con diversi scopi e cerimoniali.
Nei documenti della seconda metà del XVII secolo (atti amministrativi, elenchi di nomi, date e luoghi delle riunioni) relativi ad alcune Logge scozzesi e inglesi si trovano nomi di membri di corporazioni muratorie che sembra fossero ancora operanti, pur senza l’importanza economica e sociale dei secoli precedenti, mentre rimanevano operative certe forme organizzative legate alle corporazioni di sussidiarietà e assistenza ai meno abbienti. Questi membri “muratori” risultavano costituire, nelle liste degli affiliati alla Loggia, sempre un’esigua minoranza rispetto agli altri, non “muratori”. Sarebbe infatti più corretto affermare che le logge massoniche di fine XVI secolo ammettevano esponenti delle corporazioni muratorie, piuttosto che il contrario; considerato anche il fatto che la “loggia”, intesa come struttura associativa, non è un organismo interno alle corporazioni, ma così veniva chiamato solitamente il luogo o l’edificio interno ai cantieri di costruzione, dove si svolgevano le riunioni tecniche e organizzative del cantiere e dove, talora, si custodivano gli strumenti di lavoro più preziosi, mentre le attività amministrative e commerciali delle corporazioni si svolgevano in sedi urbane, spesso palazzi prestigiosi, tuttavia non definite come “logge”.
Non ci sono prove che nei rituali massonici delle prime logge fossero presenti elementi esoterici però, considerato che l’esoterismo fa parte da sempre della cultura massonica, è possibile che ve ne fossero, mentre questi elementi non si rintracciano nei documenti conosciuti delle antiche corporazioni. L’interesse per le conoscenze in ambito esoterico che nel Rinascimento ebbe grande vivacità, continuò fino al XVII e al XVIII secolo e appassionò le persone più colte. Si può quindi supporre che nei primi rituali massonici fossero presenti elementi esoterici appartenenti agli ambiti dell’ermetismo, dell’alchimia, della cabala, della magia, dell’astrologia e di molto altro ancora. Riferimento che sicuramente era generalizzato in tutte le “logge spontanee”, sia della Scozia sia dell’Inghilterra[17]. Ad oggi la Massoneria, non più operativa, quindi non più cotruttrice di cattedrali di pietra,è divenuta speculativa,ossia edificatrice della cattedrale interiore dell’uomo per il suo perfezionamento, sia personale che sociale.